Andiamo a Zonzo
dove si trova Zonzo?
cerchiamo con tom tom... (Zonzo si nasconde)
proviamo a stanarlo... forse è un po’ qua e un po’ là... forse un pezzetto è dentro una conchiglia...
In un’epoca in cui il gioco dei bambini è privo di una autentica dimensione di experimentum mundi, conduciamoli nei luoghi della differenza, ambienti selvatici, della mutazione e dell’indeterminazione.
Nel greto di un torrente in secca, in un giardino abbandonato, sugli argini di un fiume o di un lago naturale, in una spiaggia d’inverno... sono questi i territori dinamici della diversità, luoghi dello stupore dove i bambini, privi di parametri di riferimento certo (cartelli, sentieri, infrastrutture predisposte per il gioco), sperimentano una prima condizione di spaesamento.
Con tutti i sensi in allerta (chi l'ha detto che sono solo 5?), rivolti a una realtà da scoprire, interrogare, distinguere, riconoscere...costruiscono la mappa di una prima conoscenza emozionale e sensoriale.
Come piccoli indios, da esploratori e cacciatori di fronte al mistero delle cose, fuori da un’idea di mondo disegnato per loro, dai contorni certi, nominato e definito.
*Sesto senso è il senso dell'orientamento (tra le cose come tra le persone). Più sono sviluppati i cinque sensi, più è abile il sesto senso.