Nel 2016, in occasione di una expo dei distretti alimentari del Mediterraneo, Africa e Medio Oriente dedicata all’Incontro, ho preso parte ad una azione in città, a Mazara del Vallo.
Il gioco consisteva nell’invitare i bambini ad entrare con tutto il corpo dentro un grande telo bianco disteso per strada e a tracciare con un gessetto le forme dei loro corpi seduti e in varie posizioni, all’interno di questo spazio comune.
Perdersi nell’incontro dei tanti profili, giocare a riconoscersi e a ridisegnarsi sulle linee degli altri… questa l’idea che, in modo del tutto inaspettato, si è improvvisamente arricchita di senso.
L’intruso
In cammino da casa verso il corso principale della città, un’ombra paziente mi segue senza farsi notare.
Arrivo al punto di incontro: distendo e blocco col nastro di carta il grande telo immacolato sull’asfalto, tiro fuori colori e pennelli, preparo i secchi dell’acqua, predispongo e miscelo i colori secondari. Tutto é pronto e ben fatto – penso, mentre torno con gli occhi al lenzuolo.
Ma ecco che l’ombra é riversa nel mezzo del bianco, non più ombra ma macchia…scura, grossa, pelosa e corpulenta.
È un randagio, dice qualcuno. Sì, è un randagio la mia ombra, di quelli che di notte si riuniscono in branco come i lupi perché hanno paura del buio, e di giorno stanno al passo dei viandanti, fedeli al cammino più che a ogni cosa.
Inutile tentare di cacciarlo…i passanti ci provano agitando le mani, ma lui fraintende e si mette di pancia, con la sua nudità esposta al contatto, alle carezze.
C’è chi gli impreca contro, chi commenta amaro contro il Comune, in nome dell’igiene e della sicurezza. Ma il cane non molla, si gira e si rigira, in dono e abbandono alla folla che gli si agita intorno. Le mamme esitano, i bambini incalzano, tirano loro le gonne, impazienti di entrare, di giocare a sdraiarsi per terra, con il cane, come il cane, nonostante tutto…nonostante l’intruso, che intanto imprime di sé quello spazio comune, lo contamina col suo pelo, la sua puzza, le sue zecche e le sue pulci.
Una voce di anziano si alza su tutte: vuole stare con i bambini, lasciatelo, non è aggressivo! E di nuovo la folla si anima contro…
I bambini però già scappano alle mamme, si mescolano col cane, disegnandogli intorno, abbracciandolo col gesto, toccandolo, accarezzandolo, includendolo.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Guarigione_del_diacono_Giustiniano
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